
Sanità digitale? Le tappe di un percorso possibile
Il PNRR: big data, una piattaforma di telemedicina unificata, prevenzione e personalizzazione dell’approccio terapeutico
La descrizione della Missione 6 del PNRR¹ incentrata sulla salute cita i termini innovazione, telemedicina e digitalizzazione associati a territorialità prossimità e accesso. Un totale di oltre 31 miliardi di euro in gran parte focalizzati su ‘Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale’. Ma quale può essere il percorso ottimale per perseguire obiettivi concreti in grado di generare impatto e valore per i cittadini? Quali le indicazioni per indirizzare i bisogni e le criticità evidenziate dalla recente crisi sanitaria attraverso le tecnologie?
Una medicina fondata sui dati
La mancanza di informazioni solide sullo sviluppo dell’emergenza ha segnato molte delle iniziali difficoltà di gestione, dovute tra l’altro alla raccolta e alla gestione dei dati, creando sfiducia verso le istituzioni sanitarie.
Il potenziamento delle infrastrutture di raccolta dati sulla salute dei cittadini a scopo di gestione e prevenzione e non solo sulle prestazioni sanitarie per motivi di rendicontazione economico-gestionale dovrebbe essere una priorità del piano. Paradossalmente la presenza di un sistema sanitario nazionale universalistico non si è rivelato un vantaggio finora, sia a causa delle responsabilità regionali che hanno sviluppato sistemi a velocità e struttura diverse, sia per le complessità normative.
Così, Paesi con prevalenza di sanità privata dispongono oggi di dati sanitari in ‘real world’ molto più utili alla pianificazione sanitaria rispetto a noi. Il PNRR è una occasione irripetibile per integrare le informazioni utili alla cura dei pazienti (a partire da un Fascicolo Sanitario Elettronico potenziato) in ottica di prevenzione e personalizzazione dell’approccio.
Un set di dati sanitari di base pienamente integrato e accessibile ai pazienti e ai loro caregiver professionali è il fondamento per un approccio alla cura che serva a ‘conservare la salute’ piuttosto che sforzarsi di ristabilirla quando compromessa.
Riconoscere la complessità e educare alle nuove tecnologie
Ogni medico riconosce quanto sia parziale l’approccio terapeutico standard basato sulla defined daily dose per patologia e quindi lo integra con tutti i dati di anamnesi e altre informazioni derivate dalla relazione con il paziente. La sensoristica applicata ai parametri di interesse medico offrirebbe però infinite possibilità di personalizzare ulteriormente le terapie e soprattutto di aggiustarle in tempo reale. Nella gestione delle cronicità la personalizzazione della terapia gioca un ruolo importante sia per migliorare gli outcome che per ottimizzare l’aderenza terapeutica. Esistono molte soluzioni in grado di misurare parametri clinici in modo non invasivo come Biobeat, un apparecchio dalle dimensioni ridotte applicato al polso o al torace che grazie al sensore innovativo PPG, è in grado di misurare wireless e in tempo reale saturazione ematica di ossigeno, frequenza respiratoria, pressione sanguigna non invasiva, frequenza cardiaca etc. e potrebbe essere un valido supporto nella gestione dei pazienti con patologie cardiovascolari. Similmente ci sono molte piattaforme certificate per la gestione della malattia diabetica come Glooko², approvata da FDA, che fornisce le misurazioni e le analisi di trend. L’applicazione misura anche l’effetto dei farmaci e dei carboidrati ingeriti. La capacità di utilizzare questi strumenti per ottimizzare la gestione della patologia e la fiducia in queste tecnologie al momento è probabilmente più diffusa fra alcune popolazioni di pazienti che fra i caregiver professionali. Gli investimenti della Missione 6 sono una occasione importante per colmare i digital gap di professionisti e cittadini attraverso azioni strutturate e capillari di informazione e formazione.Soluzioni per una medicina che mantiene in salute: iniziative da portare a sistema
Durante l’emergenza pandemica i pazienti che hanno vissuto le maggiori difficoltà nel gestire i problemi di salute sono stati i malati cronici più gravi e fragili. La necessità ha innescato molti progetti virtuosi di tele-monitoraggio e telemedicina che meritano di essere considerate ‘palestre’ interessanti da portare a sistema con gli investimenti de PNRR.
- Fra gli esempi interessanti vicini a noi un approccio al monitoraggio della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), basato su un algoritmo di intelligenza artificiale, certificato e validato, in grado di prevedere e diagnosticare in tempo le riacutizzazioni attraverso un sistema di notifiche di allerta su smartphone. Il progetto nasce dalla collaborazione fra la Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – Italian Thoracic Society (AIPO-ITS) e BPCOmedia³ che mette a disposizione un sistema di tele-monitoraggio progettato per i pazienti con BPCO. Grazie a questa collaborazione è nato un approccio nuovo al follow up della patologia basato su tecnologia e un algoritmo di intelligenza artificiale testato capace di gestire il follow-up da remoto. BPCOmedia si basa infatti su un algoritmo predittivo realizzato in collaborazione con il Campus Biomedico di Roma, che riesce a diagnosticare sintomi critici e allertare il malato ed il caregiver. Il paziente utilizza una app ed un pulsossimetro che trasmette le misurazioni al sistema in grado di rilevare condizioni pericolose come ipossia e tachicardia. Le soglie di attivazione degli alert critici possono essere personalizzate secondo le condizioni del paziente. L’efficacia del sistema è sostenuta da uno studio randomizzato⁴ che ne ha mostrato l’efficacia nel ridurre le esacerbazioni e l’ospedalizzazione. L’obiettivo della collaborazione è proprio quello di migliorare l’esperienza del paziente affetto dalla patologia riducendo gli episodi di aggravamento e contenere i costi sanitari legati ai ricoveri ospedalieri che ne seguono.
- Un altro esempio interessante è il progetto di regione Emilia-Romagna, in collaborazione con I-Tel⁵ che ha attivato un sistema regionale di teleconsulto, televisita e tele-monitoraggio per i pazienti cronici delle aree montane basato sulla collaborazione tra Medici di Medicina Generale, Pediatri e Aziende Sanitarie. La soluzione poggia sulla piattaforma di telemedicina Salute a Casa e ha vinto il premio PA Sostenibile e Resiliente 2020 promosso da Forum PA e ha ricevuto una menzione speciale al premio eHealth4All 2020-2021. Attraverso l’applicazione l’operatore sanitario può personalizzare la terapia e, se previsti, assegnare al paziente dei dispositivi PHD (Personal Health Device) per monitoraggio remoto. Inoltre, è in grado di pianificare le misurazioni giornaliere dei parametri vitali, creare e somministrare questionari, appuntamenti per televisita e messaggi per supportare l’aderenza alle raccomandazioni. L’app a disposizione del paziente si integra a qualsiasi apparecchiatura elettromedicale in base al protocollo BLE HDP (bluetooth low energy - high device profile) e può collegarsi anche a sensori domotici. Il terzo elemento del sistema è la centrale operativa che attraverso un centro di ascolto multicanale (voce, sms, mail, web, chat, app, chatbot e voicebot) garantisce all’occorrenza il flusso di comunicazione fra i pazienti e i caregiver. Gli operatori possono verificare costantemente le condizioni cliniche dei pazienti. Gli alert in caso di valori critici o mancata assunzione dei farmaci, sono immediatamente visibili. Anche in questo caso le soglie di allarme sono personalizzabili per singolo paziente.
- L’Emilia-Romagna, insieme a Puglia, Lombardia e Veneto è fra le regioni che più attivamente hanno reagito all’emergenza con l’impiego di servizi di questo tipo. Questi progetti, tuttavia, ancora non si integrano con altri sistemi informativi legati alla salute, per esempio il Fascicolo Sanitario Elettronico.
Il PNRR è dunque una importante opportunità, grazie alla regia coordinata e ad alla disponibilità di consistenti investimenti. Durante la Conferenza Stato Regioni di inizio marzo è stato proposto il percorso per arrivare ad una piattaforma nazionale di telemedicina entro il 2024 e l’attivazione di un primo set di servizi sviluppati dalle regioni entro il 2025.
Il documento discusso⁶ parte dalla presa d’atto delle difformità ancora esistenti rispetto alla realizzazione ed attivazione del FSE per insistere sulla necessità di una piattaforma comune da alimentare con progetti regionali in modo da portare il valore della sanità digitale in modo omogeneo a tutti i cittadini. Una ottimizzazione indispensabile per cogliere appieno la potenzialità del digitale nel garantire l’accesso e la personalizzazione delle cure.
RIFERIMENTI
- 1 Missione 6 del PNRR
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Missione 6 del PNRR - 2 Glooko
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Glooko - 3 BPCOmedia
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BPCOmedia - 4 Efficacy of multiparametric telemonitoring on respiratory outcomes in elderly people with COPD: a randomized controlled trial
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Efficacy of multiparametric telemonitoring on respiratory outcomes in elderly people with COPD: a randomized controlled trial - 5 I-Tel
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I-Tel - 6 Sanità Digitale – Documento Stato Regioni 2 marzo 2022
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Sanità Digitale – Documento Stato Regioni 2 marzo 2022